Carla Bley: “Fancy Chamber Music”

Michele Coralli
Carla Bley: “Fancy Chamber Music” (Watt/28, 1998)

Carla Bley non è nuova a composizioni per gruppi cameristici classici: questa sua esperienza iniziò già nel 1985, quando le fu commissionato il brano Coppertone per la Lincoln Center Chamber Music Society. Così, di commissione in commissione, la Bley ha collezionato una serie di composizioni che vengono raccolte in “Fancy Chamber Music”, nome che definisce l’ensemble che comprende in organico flauto, clarinetto, glockenspiel, violino, viola, violoncello, basso (Steve Swallow) e pianoforte. Il frutto dell’accostamento della compositrice americana, co-fondatrice della London Composers Orchestra e indimenticata arrangiatrice della storica Liberation Music Orchestra, consta in una serie di pezzi di rara raffinatezza e controllato spirito di contaminazione. L’aura romantica dei suoi tanghi incontra forme ampie e “aperte”, come nel caso di Tigers In Training, brano di quasi venti minuti, in bilico tra Maurice Ravel e Astor Piazzolla. La Bley ha smussato molte spigolosità nella sua musica, anche se non è certo approdata ai lidi del facile ascolto. Per quanto domini un sentimento fantastico e sognante, la sensazione che riesce ad evocare non è mai banale e la sorpresa riesce sempre ad attenderci dietro l’angolo. Il jazz, soprattutto, è capace sempre di fare la sua comparsa in modo improvviso, come un folletto in una fiaba, e come tutti i folletti rallegra gli animi di coloro che lo attendono, avidi di sorprese.

1998 © altremusiche.it

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