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Nativo della Costa d’Avorio, cresciuto in Guadalupe, maturato e lanciato al successo in Francia il flautista/cantante Malik Mezzadri (poco modestamente autoproclamatosi Magic) situa tra queste coordinate geografiche il suo modo di intendere la sua musica che è un vero melange stilistico, assai distante però da quel facile utilizzo del patchwork di maniera, che sempre più sta diventando scuola di vita per tutti. Lo stile jazzistico di Malik, imperniato su quell’asse che ha nell’Africa le sue profonde radici, soprattutto per merito del suono modale che si riaggancia direttamente alle esperienze pre e post-free, assume slanci che mirano ad una vera e propria modernizzazione di certo eclettismo alla Roland Kirk, figura capace di guardare al rock così come a certo lounge apparentemente leggero e spensierato.
Anche in questo caso (siamo alla seconda uscita per Label Bleu) qualche ripescaggio timbrico ampia l’orizzonte e vale senz’altro la pena sottolineare la prestigiosa presenza in un paio di brani del sax alto di Steve Coleman (cui Malik restituisce il favore nei suoi recenti Five Elements). 00-237 / XP-1, titolo ermetico per un doppio CD che vive di una sorprendente stratificazione di oggetti sonori, che si affastellano a partire da groove che tendono alla struttura ripetitiva. Punto di partenza per dar voce ai sinuosi ricami del flauto (e della voce di Mezzadri): ipnosi trance-jazz sui tasti di uno strumento che dopo molti anni ritrova un nuovo eroe.
2003 © altremusiche.it
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