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Blue Reve come “sogno blu”, languido colore notturno (o marino) a cui sono ispirati i brani di questo impeccabile trio svevo-americano, messo in piedi su iniziativa della alto sassofonista e flautista svedese Biggi Vinkeloe, che già avevamo avuto modo di conoscere nel corso di una nostra intervista su questo sito.
Due bracci di mare a confronto: quello della baia di San Francisco e il Kattegat di Göteborg; ma anche tre modi di intendere lo stesso blu, quello sì delle blue notes, messe però a confronto con molti stilemi free, vissuti con rispetto e tanta nostalgia per il ricordo di molte atmosfere graffianti. Molto Mingus e Dolphy nelle corde e nelle ance rispettivamente di Ellis e Vinkeloe, anche se qui quel blu rispecchia più da vicino il colore di molte coste scandinave, piuttosto che quello dei confusi melting pot statunitensi di certi “Out To Lunch” o “Fables of Faubus”. In altre parole: più intimismo che esuberanza. Ma, nonostante gli ambiti siano quelli che a qualcuno piace ancora definire “radicali”, in Blue Reve si respira a pieni polmoni melodia, sentimento e Africa, più che suoni parassiti, ragione e Europa. A volte si ha bisogno anche di questi…
2003 © altremusiche.it
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