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Giradischi ed elaborazioni al computer dal Canada francofono. Da una parte quello che ancora viene chiamato dj, qui Martin Tétreault, dall’altra il freddo elaboratore impugnato da Bernard Falaise. “De gestes défaits” ci viene spiegato come il tentativo di creare una forma circolare ispirato ai 33 1/3 giri del disco in vinile (vedi 33 1/3 di John Cage). Qui Tétreault ha fornito una serie di registrazione tratte da tre suoi concerti durante i quali ha generato sonorità a partire da giradischi, superfici preparate e piccoli oggetti elettrici/elettrificati. Falaise ha poi estratto una serie di 33 frammenti compresi tra i 5 e i 40 secondi, a cui ha poi aggiunto un refrain, costruito su altri 3 frammenti, della durata di 18 secondi (corrispondenti in proporzione a 1/10 di 3 minuti). L’opera così scaturita consta di 11 brani di 3 minuti con un refrain che viene ripetuto alla fine di ciascun brano, in modo da essere progressivamente posticipato di 18 secondi ogni volta. Ogni singolo brano riutilizza la traccia audio del precedente, trasformandone le caratteristiche principali in modo completo.
Questa la costruzione: deterministica ed estremamente logica, ma in parziale contraddizione con la reale capacità di percezione degli aspetti formali più intimi in fase di ascolto. L’idea della circolarità è comunque suggerita dalla scelta dei suoni di ogni frammento, che non abbandonano mai l’idea di rotazione, evocando ciclicità rombanti di motori, cinghie e alberi di trasmissione, così come vinili incantati, rasoi e lavatrici in moto perpetuo. Paesaggi sonori non nuovissimi, ma ancora molto attuali.
2005 © altremusiche.it
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