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Il serbo Bojan Zulficarpasic (già al fianco di Julien Lourau, Henry Texier, Michel Portal e Nugyên Lê) è senza dubbio uno dei più interessanti pianisti recentemente emersi dal calderone francese. Terra quella d’Oltralpe dove Bojan ha posto la sua residenza e dove ha posto le basi di una già brillante carriera musicale, che è iniziata una decina di anni fa con la pubblicazione di un lavoro nelle vesti di un quartetto. È il disco solista “Solobsession” (sempre Label Bleu del 2000) che ci ha rivelato il suo talento di pianista obliquo e inventivo. In quel caso la verve creativa di Bojan era lasciata scorrere liberamente con esiti davvero felici in un jazz intelligentemente contaminato. “Transpacifik” gode sempre di quella freschezza, anche se qualche piccola nube da omologazione precoce di affaccia all’orizzonte. Eccessiva classe e raffinazione in un pensiero musicale che era più bello quando si presentava irsuto e spigoloso. Una buona dose di balcanicità è stata occidentalizzata, forse anche per merito o demerito (dipende dai punti di vista) della presenza degli statunitensi Scott Colley (contrabbassista) e Nasheet Waits (batterista). Sopra ad ogni impulso più mainstream la turcomanna The Joker e lo splendido piano Rhodes in Set It Up. Evocazioni: Patrick Moraz e Bill Bruford in “Music for Piano and Drums”…
2004 © altremusiche.it
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