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Dalla collaborazione tra Zu e Metaxu nasce questo progetto collaterale che coinvolge Maurizio Martuscello (batteria), Massimo Pupillo (basso) e Økapi (campionamenti e manipolazioni varie). La linea di confine mantenuta con rigore da Zu e compagnia viene rispettata anche in questa produzione in equilibrio tra noise-rock e certe manipolazioni avantgarde che ci riportano alla memoria gruppi di area Recommended come i Cassiber. Il gusto per il pastiche e l’irruenza sonora evocano invece certi voli pindarici alla Naked City, tra lounge e thrash metal. L’impasto si mantiene sempre ben orientato all’espressione e al gesto musicale, punto di riferimento che si può anche perdere in questo tipo di sperimetazioni, attraverso l’ottimo sostegno della sezione ritmica (unica sezione suonata) di Martuscello e Pupillo. Un’ombra di ironia (zorniana o zappiana?) si affaccia qua e là, regalandoci un disco che sperimenta, senza mai annoiare.
La musica, non facile, risulta da un rimpasto di elementi di diversa provenienza e dà l’idea della creazione di un disordine organizzato, avvicinandosi in ambito sonoro a quello che sono i frattali in ambito figurativo. Ottima la registrazione dal vivo (l’intero disco è una raccolta di brani eseguiti durante i concerti di New York, Mainz e Tilburg), che rende il risultato davvero diretto e spontaneo. Completano l’album un bellissimo brano rock di Captain Beefheart, When Blows Its Stacks, suonato assime al Meridian Art Ensemble e due pezzi interpretati dal gruppo giapponese di Isso Yukihiro.
2002 © altremusiche.it / Michele Coralli
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