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In coincidenza con una serie di progetti legati alla valorizzazione delle molteplici dimensioni della fisarmonica contemporanea che trovano su questo sito una particolare attenzione, anche in casa ECM si muovono iniziative discografiche che coinvolgono musicisti come il giovane norvegese Frode Haltli, forse già noto ad alcuni per la sua partecipazione all’ensemble di Trygve Seim, ma anche per le sue esplorazioni improvvisative con gli inglesi Phil Minton e Pat Thomas. Molti, come Gianni Coscia, lo hanno apprezzato come sensibile interprete, capace di valorizzare oltre a ogni facile immaginazione il respiro del suo strumento, in netta opposizione alla convenzionale dimensione virtuosistica che può scaturire da un’acritica contiguità con il tango e le tradizioni popolari.
In questo “Looking on Darkness”, che segna il suo esordio come solista per l’etichetta tedesca, Haltli promuove una serie di composizioni scritte per lui da una serie di giovani autori nordici: Bent Sørensen (il più noto), PerMagnus Lindborg, Maja Solveig Kjelstrup Ratkje, Magnus Lindberg, Asbjørn Schaathun (tutti in età compresa tra i trenta e i quarantacinque anni). La vicinanza di sensibilità tra interprete e autori non sembra un mistero, così come la comune infatuazione per i paesaggi rarefatti che promanano dal mantice del fisarmonicista. Ma non si pensi ad una raffigurazione convenzionale di tali paesaggi, che, al contrario, vivono in una veste che sa trovare un giusto equilibrio tra esuberanza vibrante, a tratti dissonante in modo davvero tagliente, e il carattere introspettivo (chiamiamolo anche malinconico) che la fisarmonica, anche quella contemporanea, riesce sempre a portare con sé.
2002 © altremusiche.it
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