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Un trio eterodosso per una musica obliqua, che ruota attorno a un rock dalla più schietta tradizione avant, infarcita di esplosioni funky, rarefazioni impro, cenni di bottleneck e un gran numero di asimmetrie ritmiche e metriche. Queste le prime impressioni all’ascolto di “les 13 cicatrices”, promettente album di debutto (autoprodotto) di un trio come se ne stanno proponendo parecchi in terra d’Oltralpe. I francesi Franck Vigroux (classe ’73, chitarre), Stéphane Trepp (trombone) e Michel Blanc (batteria) si esaltano nella loro vocazione per la musica sghemba, disarticolata, ma al tempo stesso esplosiva e vibrante. Come in molti altri casi sorprende la ricchezza timbrica di un trio che non sembra soffrire un organico assolutamente singolare (vero corrispettivo avant-rock del trio standard blues anni ’60/’70).
Le chitarre di Vigroux (elettrica, acustica, 12 corde e fretless, di cui è grande sostenitore, avendo promosso una compilation per questo strumento) hanno ben assimilato la lezione di Fred Frith, anche se è da tutta la compagine che si respira una certa aria “in Opposition”. Se finalmente certi convenzionali e omologati festival nostrani, buoni a sperperare risorse con nomi altisonanti ma capaci di far cassetta, potessero accorgersi di analoghi gruppi di valore, allora potremmo ascoltare anche qualcosa di “diverso” e accattivante, come la musica proposta dall’ensemble guidato da Vigroux. In fondo nel nostro vecchio continente di risorse umane ce ne sono parecchie, basta avere la sapienza di andarsele a cercare…
2002 © altremusiche.it
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