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Vengono ricordati per essere stati i più cupi e gotici tra tutti i gruppi di Rock in Opposition. Una certa dose di quella fama se la sono conquistata sul campo attraverso dischi come “Heresie” o “Ceux du Dehors”. Nella loro versione live certe pose lasciano spazio alle migliori qualità esecutive di cui si può a ragione vantare questo gruppo belga che ha da poco festeggiato il trentesimo anno di attività attraverso un’abbondante serie di apparizioni tra i variegati festival retro-innovativi e nostalgico-prog come MIMI o Near-Fest. Il set viene qui rappresentato da un affiatatissimo e tagliente settetto che comprende le vecchie leve come Daniel Denis e Michel Berckmans, coadiuvati dal clarinettista/sassofonista Kurt Budé, dal violinista Martin Lauwers, dal bassista Eric Plantain e dall’ottimo Peter Van Den Berghe. Quest’ultimo, a riprova della magistrale dimostrazione delle qualità strumentale si fa notare ottimamente in un solo che espande le volute gotiche di Civil Circus per approdare a un pianismo eruttivo come quello di un Cecil Taylor, di rottura anche in un contesto tenebroso e monacale.
Insomma quel volto oscuro deve essere garantito per contratto da una immagine complessiva del gruppo. Ma, dato che personalmente abbiamo sempre rigettato le iconografie esoteriche, viene voglia, più che mai ascoltando questo “Live”, di apprezzare il volto più “convenzionale” degli Univers Zero. Quello della professionalità e del rigore ritmico di marca stravinskiana che situa questi musicisti nella migliore zona grigia che prospera all’ombra della musica contemporanea (vabbè diciamo “colta novecentesca”…) e l’art-rock più obliquo di marca post-progressiva.
2006 © altremusiche.it
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