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Il pianista ateniese Vassilis Tsabropoulos, una carriera in bilico tra mondo dei pianisti in frac e quello degli improvvisatori apprezzati anche dentro le accademie, si ripresenta con un live registrato a Cremona in solo. Avevamo già avuto modo di ascoltarlo assieme al suo trio con Arild Andersen (già collaboratore di Jan Garbarek) e John Marshall (un passato con i Nucleus e Soft Machine) e ne avevamo apprezzato il tocco classicheggiante, di stampo impressionista, che ben si fonde con le improvvisazioni originali: qui una trasfigurazione del classico dei Beatles Yesterday, lo standard di Gershwin They Can’t Take That Away From Me e due lunghi affreschi estemporanei. La predilezione di Tsabropoulos per la rappresentazione di grandi paesaggi armonici, arricchiti da un’aggraziata tendenza al virtuosismo, mantiene la musica del greco saldamente legata a quel ben noto lirismo che a tratti suona un po’ troppo di maniera.
Vanno comunque sottolineate l’ottima tecnica strumentale, assai efficace nella costruzione contrappuntistica, la capacità della mano sinistra nel dialogare in modo strutturale con la destra, la prolificità nell’accumulare linee melodiche, che ruotano spesso attorno ad atmosfere armoniche costruite su uno stesso centro tonale. “Live in Cremona” appartiene a un ben definito filone di pianismo improvvisativo messo in forma da un pennello impressionista (il Keith Jarrett del “Köln Concert” è l’antecedente più scontato), ma le capacità di Tsabropoulos, pianista dalle grandi potenzialità, sono ancora premessa di sviluppi possibili. Quanto più il greco riuscirà a distaccarsi dalle accademie (quella classica e quella jazzistica), confidando in una personalità libera da indirizzi di scuderia o suggestioni modaiole, tanto ne guadagnerà la sua opera.
2002 © altremusiche.it
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